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Myricae by Giovanni Pascoli; G. Lavezzi (ed.)

By Giovanni Pascoli; G. Lavezzi (ed.)

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I Segreti dell'Arca Perduta

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Interpreting Primo Levi: Interdisciplinary Perspectives

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A che cosa può ormai servire la tua povera vita che tramonta, se non a spargere un ultimo raggio sulla nostra tomba? Vacci. Anche la tua sorellina spaventata vuole che tu accetti. 36 3. ), vedo nel cuore, vedo un camposanto con un fosco cipresso alto sul muro. A questo luogo si collegano, in filo tematico diretto, sia l’ultimo verso di Scalpitio («la Morte! la Morte! ») sia la seconda strofa di Canzone d’aprile (vv. 7-12): Di cincie e fringuelli risuona la ripa. Sei tu tra gli ornelli, sei tu tra la stipa?

Una storia singolare, dunque, un vero unicum nella poesia italiana: la prima edizione è la raccoltina del 1891, ma in un certo senso lo è anche la quinta, di quasi dieci anni successiva, che raccoglie proprio quelle myricae che saranno lette e faranno tradizione nel secolo successivo (e oltre). Tale vicenda testuale unica e importante è particolarmente ghiotta per filologi e critici, favoriti inoltre dalla presenza della fondamentale edizione critica della raccolta, curata da Giuseppe Nava nel 1974,1 che consente di seguire sia tutto l’iter di composizione di ogni singola poesia, sia le relative implicazioni intertestuali con le poesie già esistenti, con le variazioni suggerite dal progressivo accrescimento del libro e soprattutto dal suo continuo mutamento strutturale.

7 («ma io deluse a voi le palme tendo»),59 mentre i vv. 41-42 («la luce, a cui mi mancano in eterno / gli occhi, assetati della dolce aurora») rimandano a Sepolcri 121-123: «perché gli occhi dell’uom cercan morendo / il Sole; e tutti l’ultimo sospiro / mandano i petti alla fuggente luce»; sempre nel Giorno dei morti, al v. 140, la «tomba illacrimata» deriva dall’«illacrimata» sepoltura dell’ultimo verso di A Zacinto. Tralasciando altri elementi di contatto, per i quali si rimanda alle note delle singole poesie,60 ricordiamo il primo verso di In cammino («Siede sopra una pietra del cammino»; al v.

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