By Felice Cimatti
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La mente, cioè, secondo questa sedicente teoria mentalista (perché non è chiara la ragione per la quale sostenga d(sé d'essere una teoria della mente, appunto, se non le attribuisce nessuna realtà effettiva) può comparire nel mondo solo come una specie di travestimento, di per sé privo di poteri reali, delle uniche relazioni. causalmente efficaci: le relazioni diadiche (Cimatti, 2004a). Ebbene, anche le teorie della sopravvenienza evidentemente sono una forma di riduzionismo, appunto perché non considerano la triadicità un livello di realtà autonomo rispetto alla diadicità.
Questo vale anche da un punto di vista evolutivo: A e B sono, prima che entità biologiche, entità materiali, e le prime non sembrano poterci essere senza le seconde, mentre non vale il contrario. Ma attenzione, una volta che la vita si dia, questa continuità fra inorganico e organico improvvisamente si spezza; la vita nasce dalla non vita, ma quando - per una causa qualsiasi - sia apparsa la vita, non c'è più alcuna connessione con quello che precede la vita. E difatti il punto di vz"sta, che è ciò che esprime il senso radicale del fenomeno vivente, non si spiega con le condizioni materiali che ne hanno permesso lo sviluppo.
51). Nel caso del nostro esempio secondo la tesi della sopravvenienza da M5 si può passare ad MB soltanto perché - al di sotto di essi - c'è lo stato diadico, quindi non triadico, non mentale, es che fisicamente causa CB. Ora, se questo è il modo di uscire dal dualismo, è evidente che se ne esce solo al prezzo di fare del tutto a meno della mente; nel nostro esempio è chfaro, infatti, che cB accade perché è stato causato da Cs, che è l'unica entità che ha poteri causali; preso da solo M5 non ha nessun potere, e difatti sappiamo che dipende da C5 • E siccome è quest'ultimo che materialmente causa C8 , allora, a che serve M5 ?
