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L’origine delle lingue indoeuropee by Franco Rendich

By Franco Rendich

L. a. storia, finora sconosciuta, della formazione delle antiche radici verbali indoeuropee e dei loro derivati primari. Da cui, con particolari varianti fonetiche qui descritte, sono derivate, attraverso i millenni, le parole del sanscrito, del greco e del latino.

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Essendo però nak un nome d’azione astratto, con il senso di un infinito, gli si preferì in seguito nakta52, nome d’azione concreto con il senso di un participio, ad indicare un singolo atto di rotazione compiuto intorno alla terra dalle acque. Nakta significava quindi “un moto di rotazione [akta] delle Acque [n]”. Allorché si dovette indicare la “volta celeste”, il “firmamento”, si seguì lo stesso criterio formativo. Si trattava, in questo caso, di indicare la circolazione celeste permanente delle acque e non una loro singola rotazione (apparente) della durata di circa 12 ore.

Po ha yad bṛhatīr viśvam āyan garbhaṃ dadhānā janayantīr agnim /tato devānām sam avartatāsur ekaḥ kasmai devāya haviṣā vidhema // “Nel tempo in cui vennero le possenti67 Acque, contenenti il germe universale e generatrici di Agni, allora, dallo spirito dell’Uno sorsero gli dei. Al divino Ka - Acque lucenti - offriamo adorazione con la nostra oblazione”. Con la venuta di Hiraṇyagarbha, nella cosmogonia vedica sarebbe accaduto un evento straordinario: la nascita degli dèi, devānām, che furono designati mediante la consonante d, simbolo della luce con cui in sanscrito erano state create la parola “cielo” div e la parola “giorno”, div.

Luce “creatrice”, in quanto rende visibile e riconoscibile l’intero universo. La luce del cielo e del giorno, div, resa in indoeuropeo dalla consonante d, è invece luce “creata” e sarebbe apparsa molto più tardi con la nascita degli dei: devaḥ. IV Kāma “amore” e manas “mente” Ritorniamo al 129° inno del X libro del Ṛg-Veda in cui, alla 4° strofa, il cantore ci parla di Amore e Mente: kāmas tad agre sam avartatādhi manaso retaḥ prathamaṃ yad āsīt/sato bandhum asati nir avindan hṛdi pratīṣyā kavayo manīṣā// “All’inizio sorse poi l’Amore, che era il primo seme della Mente58.

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