By Paul Ricoeur
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L. a. sacra Arca dellAlleanza e tutti gli interrogativi che solleva - che cosè, perché è stata costruita, dove si trova - è il tema della controversa tesi dellautore, un autorevole storico, che ne ricostruisce il mitico percorso - dal Sinai a Gerusalemme e oltre - e soprattutto esamina il materiale con il quale sarebbe stata costruita, un metallo dalle proprietà quasi magiche, los angeles cui polvere permetterebbe di proiettare l. a. materia nello spazio-tempo.
Interpreting Primo Levi: Interdisciplinary Perspectives
The legacy of antifascist partisan, Auschwitz survivor, and writer Primo Levi maintains to force interesting interdisciplinary scholarship. The contributions to this intellectually wealthy, tightly equipped quantity - from a number of the world's ideal Levi students - express a impressive breadth throughout fields as diverse as ethics, reminiscence, and media experiences.
- Aspettando i barbari
- Nel labirinto dell’intelligenza
- Le città bianche
- Il giudaismo
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- Diario Notturno
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Architettura e urbanistica non sono estranee né al pericolo né alla sopravvivenza della città: alla sua fragilità, alla sua responsabilità. Innovazione, perciò, tradizione, costruzione; ma anche distruzione. Architettura e ideologia La storicità del costruire provoca un duplice effetto sull’architettura, e solleva pure qualche interrogativo sull’equivalenza semplice tra il gesto di configurazione e il dare intelligibilità. Per un verso la consegna a un nuovo tipo di vulnerabilità, diverso da quello condiviso con tutte le cose del mondo, dalla finitudine dell’essere: la città è precaria in un senso diverso, quello della distruzione e dell’autodistruzione.
Difatti, «come tutti gli scrittori scrivono “dopo”, “contro” o “secondo”, tutti gli architetti si misurano con una tradizione consolidata»; e anche: La lotta contro l’effimero acquista così una nuova dimensione: non più contenuta nel singolo edificio, ma nel rapporto degli edifici tra di loro. Infatti occorre parlare anche di distruggere e di ricostruire. Non si è distrutto solo per odio dei simboli di una cultura, ma anche per negligenza, per disprezzo, per misconoscimento, per sostituire qualcosa che non piaceva più con ciò che suggerisce o impone il nuovo gusto.
Per lo spazio costruito, soprattutto, la sua qualifica di luogo di vita si sovrappone e si interpone alle sue «proprietà geometriche» (P. Ricœur, 1996, vol. I, p. 64)*. Le parole del costruire e quelle del narrare si confondono allora; e si scambiano. Il tempo tende a costruirsi, a edificarsi: è il passaggio dalla parola quotidiana alla sua configurazione in un racconto. Lo spazio tende, per contrasto, a raccontarsi: nella città i luoghi del progetto architettonico sono anche luoghi della memoria, che non è solo tempo, ricordo dell’anima, ma anche spazio visibile.