By Luca Della Bianca, Simone Beta
Read Online or Download Il dono di Dioniso. Il vino nella letteratura e nel mito in Grecia e a Roma PDF
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La leggenda fenicia a quanto pare finiva così, senza esiti drammatici. A Roma le feste in onore di Libero, il Dioniso romano, erano tre: a metà di marzo si celebravano i Liberalia e verso la metà di aprile i Vinalia priora, gli uni e gli altri collegati con l’apertura delle botti che contenevano il vino nuovo; ad agosto toccava ai Vinalia rustica. Nei Fasti (che avrebbero dovuto seguire l’intero calendario, ma essendo incompiuti si fermano a giugno) Ovidio presenta due di queste feste: per i Liberalia sceglie un episodio poco noto della vita del dio, la scoperta del miele, usato per addolcire le focacce distribuite al popolo; in riferimento ai Vinalia priora viene raccontata la duplice dedica sulla quale si giocò l’esito della guerra nel Lazio, nella versione che faceva capo alle Origini di Catone ed era stata ripresa da Varrone nelle Antichità.
9; Teopompo FGrHist 115 F 276 (in Ateneo, Deipnosofisti 26bc). 2. Ateneo, Deipnosofisti 38cd (Filocoro: FGrHist 328 F 15b), 693ce (Teofrasto: fr. 572 Fortenbaugh), 45cd (Stafilo: FGrHist 269 F 7), 675ac (Filonide). 8. La duplice natura del vino Vinosus Homerus Un famoso giudizio di Orazio affibbia al sommo Omero la qualifica di vinosus a causa dell’importanza del vino nei suoi poemi: laudibus arguitur vini vinosus Homerus («dalle lodi che rivolge al vino si deduce che Omero era un ubriacone»). L’affermazione, dove l’ironia tende quasi al sarcasmo, va spiegata con i toni eccezionalmente aggressivi e persino acri del componimento in cui si trova; ma l’espressione vinosus Homerus sarà destinata a una certa fortuna al di fuori del proprio contesto e persino al di là della struttura grammaticale, visto che si trasforma in attributo quello che nel testo funge da complemento predicativo.
La questione è complessa perché si intreccia con quella riguardante l’antichità del dio stesso, il più ambiguo del pantheon. Fino agli ultimi anni del Novecento, infatti, è perdurata la tradizionale lettura di Dioniso come divinità giunta in Grecia in epoca più recente: lettura che non soltanto compiaceva le interpretazioni di un mondo greco armonioso, solare e razionale (quelle radicate nelle fantasie di Winckelmann e nella rigida filologia di Wilamowitz), ma sembrava anche far tornare i conti con le indicazioni fornite dalla mitologia.